domenica 9 settembre 2012

Ghiacciaio dei Forni

Il gruppo all'uscita della grotta
Sabato 1 settembre, mentre la Valtellina era sotto una incessante pioggia, a 2700 metri, sulla morena mediana del ghiacciaio dei Forni, l'Akakor si apprestava a fare una ricognizione speleo-glaciale all'interno di ponores e grotte nel ghiaccio sotto una forte tormenta di neve.
La grande grotta di contatto con il fiume
Il Ghiacciaio dei Forni prende forma dalle 13 principali vette del Gruppo Ortles-Cevedale in alta Valtellina alcune delle quali sono state anche oggetto di dure e sanguinose campagne durante la Grande Guerra, come Monte Cevedale, Cima Peio,e Punta San Matteo.
Si estende per circa 13 km² e il fatto preoccupante è che nell'ultimo secolo ha perso molto delle sue dimensioni passando da una lunghezza di 6 km a quella attuale di 3,5 km ed  è il più grande ghiacciaio di tipo himalayano delle Alpi Italiane
Il "Rifugio Forni" prima e il "Branca"  poi hanno permesso al gruppo di 8 persone di ambientarsi in questo angolo di paradiso, tra ghiacci perenni, fiumi di scioglimento e cime innevate.
 

I bellissimi riflessi del ghiaccio

 

Un' arrampicata di 2 ore ha permesso di trovare una grotta di contattatto di grandi dimensioni percorsa da un fiume e illuminata di riflessi azzurri del ghiaccio.
  



I bellissimi riflessi del ghiaccio


Due uscite a distanza di 15 giorni hanno permesso di verificare lo scioglimento eccezionale di 1 metro dello strato di ghiaccio nel corso della prima metà del mese di Agosto.


I soci fondatori dell'Akakor



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